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BITCOIN supera la “crisi” da halving e si rifà sotto quota 10mila

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Il brusco calo avvenuto prima dell'halving di inizio settimana è già stato messo alle spalle

Dopo il tonfo precedente all’halving, il Bitcoin si è risollevato e con un paio di balzi è tornato quasi ai livelli che aveva prima dello scorso weekend. Ovvero prima che cominciasse a salire la “febbre” da evento. Ma con volumi di scambi decisamente inferiori ad allora, sia pure comunque tonici.

Questa è la fotografia attuale dell’attuale momento della criptovaluta più famosa al mondo, dopo il dimezzamento che ha portato al taglio del premio per i miner fino a 6,25 BTC.
Dopo essere scivolato attorno (e anche più giù) quota 8500 dollari, ha usato come “trampolino” il 61.8 Fibonacci (costruito sul movimento tra fine 2018 e metà 2019) per darsi di nuovo lo slancio e avanzare nuovamente su quota 9500.
Adesso i “tori” si apprestano a testare il successivo 50% Fibonacci a quota 9800 (fonte grafica broker ).

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Segnali di tensione ribassista per arriverebbero solamente con una nuova virata verso il basso, sotto quota 8.500 dollari.

Complessivamente si può dire che non ci sono state grandi ripercussioni su per via dell’halving. Lo testimonia il fatto che negli ultimi 7 giorni, il bilancio dice +1,2%. Poca roba.
C’è stato senza dubbio un brusco saliscendi tra l’inizio dello scorso weekend e l’inizio di questa settimana, ma è qualcosa che s’è visto anche altre volte, quando l’halving non c’era stato.
Va evidenziata la tenuta dell’hashrate. Molti preannunciavano un vero e proprio crollo, ma invece la rete è ben solida. Il calo (tutto sommato contenuto) ha corrisposto a un incremento di quelli di Bitcoin Cash e Bitcoin SV (che avevano subito un brusco calo delle attività di mining in seguito ai loro halving in aprile).

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