Comincia con dei progressi la settimana dell’euro, che si riaffaccia nuovamente oltre la soglia di 1,06 rispetto al dollaro () nella settimana caratterizzata dal meeting della Fed.
A spingere la valuta unica sono stati soprattutto i dati macro provenienti dalla Germania, che hanno alimentato le speranze che la recessione economica in Europa potrebbe essere meno grave del previsto.
Le stime preliminari sull’inflazione tedesca hanno mostrato un calo maggiore del previsto del 3,8% (ai minimi di oltre due anni) e che l’economia si è contratta dello 0,1% nel terzo trimestre, meno delle previsioni di mercato di un calo dello 0,3%.
Buoni spunti sono giunti anche dall’inflazione in Spagna, che è stata inferiore alle previsioni.
Questa settimana saranno diffusi anche i dati preliminari sulla crescita del PIL e sull’inflazione per Francia, Italia e area euro.
Nonostante questo piccolo slancio positivo, l’ rimane ancora vicino ai minimi di dicembre 2022, a causa della forza generale del dollaro e delle preoccupazioni sulla salute dell’economia europea.
La scorsa settimana, la BCE ha lasciato i tassi di interesse invariati per la prima volta in più di un anno, in linea con le aspettative del mercato, ma ha ribadito che i tassi di interesse rimarranno a un livello restrittivo per qualche tempo.
