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La Bank of England congela la politica monetaria (tassi e QE). La Sterlina prova a rimbalzare

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Dall'inizio della pandemia la banca centrale ha tagliato i tassi due volte dallo 0,75% allo 0,1%, aumentando l'allentamento quantitativo

Nessun cambiamento sostanziale da parte della Bank of England (BoE), che si è riunita questa mattina ad un orario alquanto insolito. L’istituto londinese ha lasciato invariati i tassi di interesse allo 0,10% con un voto unanime dei 9 membri.
E’ stato confermato anche il Quantitative Easing da 645 miliardi di sterline, malgrado in questo caso ci siano state due voci contrarie che avrebbero voluto ampliare la portata degli acquisti di ulteriori 100 miliardi di sterline.

Dall’inizio della pandemia, la banca centrale ha tagliato i tassi due volte dallo 0,75% allo 0,1%, aumentando l’allentamento quantitativo. L’istituto guidato dal governatore Bailey ha ribadito che l’attuale grado di azione è appropriato, ma si è riservato il diritto di agire ancora se necessario.

Previsioni fosche per l’economia britannica

Le possibilità di altri interventi dipendono dal fatto che la situazione economica presenta ancora rischi di peggioramento, e l’inflazione (il cui traget è al 2%) scenderà probabilmente sotto l’1% nei prossimi mesi, riflettendo in gran parte la debolezza della domanda.
Nel suo “scenario illustrativo”, la Bank of England ha dichiarato di aspettarsi che il prodotto interno lordo (PIL) del Regno Unito scenderà del 14%, trainato da una flessione del 25% nel secondo trimestre.
Con l’allentamento delle misure di distanziamento sociale, ci sarà una rapida ripresa fino a raggiungere i livelli pre-Covid nella seconda metà del 2021.
L’istituto centrale prevede anche forti ripercussioni sul mercato del lavoro. La disoccupazione arriverà all’8% nel 2020, del 7% nel 2021 e del 4% nel 2022.

Tuttavia, l’istituto ha sottolineato che queste proiezioni dipendono dall’evoluzione dello scenario Covid-19.
Giovedì il governo britannico annuncerà l’esito della sua seconda revisione delle misure di blocco, dopo che il Regno Unito ha superato l’Italia come tasso di mortalità in Europa (oltre 30.000 morti).

Sterlina

La decisione della Bank of England di non ritoccare la propria politica monetaria ha dato un po’ di ossigeno alla sterlina, reduce da una settimana fiacca contro Euro ( settimanale +0,30%) e dollaro ( settimanale -1,62%).

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Come vediamo sul broker , il cross sterlina-dollaro ha disegnato un doppio massimo proprio in coincidenza con la media mobile 200 periodi a quota 1,26, ed è rimbalzata da questa soglia.
Il movimento l’ha riavvicinata alla zona di supporto verso 1,23, dove si trova il livello 50 Fibonacci costruito sul movimento ribassista di marzo.

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