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PETROLIO, la tregua è durata poco. Brent e WTI restano sui massimi di 10 mesi

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L’ultima fiammata è partita dopo che Mosca ha deciso di bloccare le esportazioni di diesel

E’ stata una settimana volatile per il prezzo del petrolio, che alla fine si muove poco rispetto a venerdì scorso. Tuttavia il prezzo di e rimane sui livelli massimi da circa 10 mesi.

Alla “tregua” concessa nei primi giorni della settimana (specie dopo che l’atteggiamento da “falco” della FED ha fatto temere ripercussioni sull’economia e quindi un calo della domanda) ha fatto seguito un nuovo rialzo nella seconda parte, a causa di nuove preoccupazioni sull’offerta.


Mosca ha infatti deciso giovedì di bloccare le esportazioni di diesel, ed anche se il bando è definito temporaneo dalle autorità, non ne è stata chiarita la durata.

La mossa della Russia aggiunge tensione ad un mercato che sta vivendo una fase rialzista da quando proprio la Russia e anche l’Arabia hanno deciso di estendere i tagli volontari fino alla fine dell’anno. Decisioni che fanno temere sempre di più un forte deficit di offerta nel quarto trimestre.

La quotazione del è sopra i 93 dollari al barile, mentre il greggio resta oltre quota 90 dollari.
Dal lato della domanda, va evidenziato che le scorte di greggio statunitensi sono diminuite di 2,135 milioni di barili la scorsa settimana e che le scorte di Cushing sono al minimo da luglio 2022.

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