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BCE banca centrale europea

Eurozona, altri segnali di debolezza. EURUSD si affaccia sotto 1,07

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Aumenta ulteriormente la possibilità che la BCE decida di mantenere i tassi fermi nel meeting della prossima settimana

Gli ultimi dati riguardanti il PIL della Eurozona non riescono a dare ossigeno alla valuta unica, che nel corso della giornata si affaccia anche sotto quota 1,07 rispetto al dollaro ().

Secondo l’ufficio di statistica Eurostat, nel secondo trimestre la crescita della Zona Euro è stata rivista al ribasso a +0,1%, rispetto al +0,3% della prima stima e del consensus. Su anno si registra un aumento dello 0,5% contro il +0,6% della stima preliminare e delle attese.
Nell’intera Unione Europea, il PIL del secondo trimestre ha registrato una variazione nulla a livello congiunturale ed è salito dello 0,4% su base tendenziale.

A questi dati bisogna aggiungere quelli sugli ordinativi industriali e la produzione industriale in Germania, diminuiti molto più del previsto, mentre i PMI per le maggiori economie del blocco hanno segnalato contrazioni nel settore dei servizi. Anche l’occupazione sta rallentando.

Aumenta così ulteriormente la possibilità che la BCE decida di mantenere i tassi fermi nel meeting della prossima settimana, nonostante l’inflazione sia rimasta stabile al 5,3%, più di due volte al di sopra dell’obiettivo della banca centrale.

Il mercato valutario continua a premiare il dollaro. Mentre il si è affacciato oltre 1,05 per la prima volta da marzo, il cambio è sceso anche sotto 1,07, livello più basso degli ultimi tre mesi.

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