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Euro, altra giornata blanda. La stima sull’inflazione non aiuta la valuta unica

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Calano i prezzi al consumo allo 0,7% su base tendenziale, rispetto all'1,2% di febbraio. Il dato è inferiore alle attese degli analisti (+0,8%)

L’Euro innesta la marcia indietro, dopo il report deludente sull’inflazione che segnala il rischio di una possibile spirale deflazionistica.
Secondo Eurostat il dato preliminare evidenzia un calo dei prezzi al consumo allo 0,7% su base tendenziale, rispetto all’1,2% di febbraio. Il dato è inferiore alle attese degli analisti (+0,8%). Su mese si registra un +0,5%.
L’inflazione core – che esclude energia, cibo e tabacchi – è attesa all’1%, in calo dall’1,2% precedente.

L’inflazione armonizzata, escluse le componenti cibo ed energia, si attesta all’1,2%, in linea con il consensus, risultando in decelerazione rispetto all’1,3% del mese precedente.

L’Europa sta affrontando una fase durissima, perché i blocchi dei Governi in risposta alla forte del coronavirus innescano un drammatico rallentamento dell’attività economica.

Euro debole

La valuta unica perde quota contro il dollaro (), anche se riesce a rimanere oltre 1,10. Attualmente la coppia si trova impaludata nelle medie mobili a 50 e 200, che aveva superato sul finire della settimana scorsa (fonte grafica broker ).

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La performance futura della coppia di valute sarà probabilmente influenzata da eventi geopolitici e dai rilasci multipli di Markit PMI di domani.
La valuta unica perde quota anche contro lo Yen giapponese, scendendo a 118,60 (EurJpy), e contro la sterlina britannica (EurGbp a 0,8859).

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