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Petrolio, altro scivolone. Il WTI aggiorna i minimi dal 2002

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Il West Texas Intermediate si avvia sempre di più a registrare la peggior performance mensile della storia (-51%)

Dopo aver illuso un po’ tutti con un timido rimbalzo, il petrolio è nuovamente scivolato in modo pesante, aggiornando i minimi dal 2002.
A deprimere in modo forte il mercato c’è un mix di fattori, a cominciare dalla domanda che sta colando a picco a causa dell’impatto della pandemia di coronavirus sull’economia.
Dal lato dell’offerta invece non ci sono segnali di calo, e se prima la situazione era difficile, da quando è in atto il braccio di ferro tra Arabia Saudita e Russia la situazione è peggiorata. Mosca intende prorogare oltre la scadenza del 31 marzo gli attuali livelli dei tagli alla produzione, ma dall’Arabia arriva una smentita che siano in corso discussioni “per bilanciare i mercati petroliferi”.

Come se tutto questo non bastasse, ci si mette anche la notizia che il governo Usa non stanzierà i fondi necessari ad aumentare le sue riserve strategiche, come invece avevano fatto intuire la scorsa settimana alcuni esponenti dell’amministrazione Trump.

WTI di nuovo sui minimi dal 2002

La conseguenza è che il è precipitato di oltre il 6%, arrivando a toccare quota 21,22 dollari al barile, che non si vedevano da febbraio 2002. Il si avvia sempre di più a registrare la peggior performance mensile della storia (-51%).
Anche il Brent ha aggiornato i minimi dall’aprile 2003, scivolando verso i 26 dollari dopo essere sceso fino a 24,24.

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