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Romania, la BNR conferma i tassi al 7%. USDRON al test della Ema50

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A luglio la valuta rumena era riuscita ad arrivare ai massimi di 18 mesi rispetto al dollaro

Dopo i meeting delle scorse settimane delle maggiori banche centrali, questa seconda settimana di agosto vede protagonisti alcuni istituti minori. Ad esempio la Banca Nationala a Romaniei (BNR), ovvero l’istituto nazionale della Romania.
La riunione di agosto si è chiusa con la decisione di mantenere invariato il tasso di riferimento al 7% per la quinta riunione consecutiva, in linea con le aspettative del mercato. Anche i tassi sui depositi e sulle linee di credito sono rimasti ai rispettivi 6% e 8%.
Questa scelta non ha ridato vigore al Leu rumeno, che di recente si è indebolito rispetto al dollaro ().

La BNR ha effettuato aumenti per 575 punti base da ottobre 2021, per contrastare la corsa dell’inflazione. Proprio grazie alle strette della banca, il tasso di inflazione annuale è diminuito più rapidamente nei primi due mesi del secondo trimestre, passando dal 14,53% di marzo al 10,64% di maggio.

L’istituto prevede che l’inflazione scenderà a una cifra all’inizio del terzo trimestre del 2023 e si avvicinerà al margine target entro la fine del 2024. Tuttavia, persistono ancora rischi sottostanti dovuti alle misure fiscali in sospeso.
Nel frattempo, le nuove previsioni hanno indicato una crescita del PIL più moderata nel secondo e nel terzo trimestre.


Secondo gli analisti, il tasso di interesse dovrebbe mantenersi al livello attuale per tutto il 2023 e scendere al 6,5% alla fine del primo trimestre del 2024.

Sul fronte valutario, il Leu rumeno (RON) ha perso molti dei guadagni accumulati a luglio, quando era riuscito ad arrivare ai massimi di 18 mesi rispetto al dollaro.
Il cambio ha superato la resistenza statica a 4,42 e si è riavvicinato a quota 4,50. E’ in corso il test della EMA50, fondamentale per gli sviluppi a breve termine.

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