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Dollaro in calo dopo la frenata dell’indice PCE

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L’inflazione misurata dall’indice PCE è è sceso al 4,6%, meno del 4,7% atteso dagli analisti

Improvvisa marcia indietro del dollaro, dopo il report sull’inflazione PCE – misura assai considerata dalla FED per prendere le sue decisioni – che ha evidenziato un calo maggiore delle aspettative.

L’inflazione misurata dall’indice PCE è salita dello 0,3% su base mensile, in linea con le previsioni e sotto lo 0,4% ad aprile. Inoltre, il tasso base annuo è sceso al 4,6%, meno del 4,7% atteso dagli analisti, e il tasso PCE headline ha raggiunto il livello più basso in quasi due anni.

Intanto a maggio la spesa personale negli Stati Uniti è aumentata dello 0,1%, mentre il mercato si aspettava un aumento dello 0,2%. Peraltro il calo è stato molto forte rispetto allo 0,6% di aprile. Inoltre il sentimento dei consumatori dell’Università del Michigan per gli Stati Uniti è stato rivisto al rialzo a 64,4 nel giugno del 2023, il più alto in quattro mesi, da un preliminare di 63,9.

Dopo il dato PCE, il dollar Index è calato leggermente intorno a 103, perché nonostante il presidente Powell abbia preannunciato ulteriori rialzi dei tassi di interesse quest’anno, la frenata dell’inflazione ha ridotto le convinzioni di trader sull’aumento di 25 punti base a luglio (dall’89% all’87%) e di un altro quarto di punto a settembre (dal 25% al 21%).

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