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Svizzera, nuova stretta di 25 pb. USDCHF sotto 0,9

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La Banca Centrale non esclude ulteriori strette nelle prossime riunioni qualora dovesse essere necessario

Come era ampiamente atteso dai mercati, la Swiss National Bank ha deciso di alzare nuovamente i tassi di interesse. La Banca Centrale Svizzera ha effettuato una nuova stretta per 25 punti base, portando così il costo del denaro al 1,75%. Si tratta di un livello che non si vedeva dal 2002.

Nonostante l’ultimo report sull’inflazione abbia evidenziato un calo più marcato delle aspettative, i responsabili di politica monetaria hanno ritenuto effettuare una nuova stretta, perché la pressione inflazionistica rimane troppo alta.

Per questo motivo la Banca Centrale Svizzera non esclude ulteriori strette nelle prossime riunioni, qualora dovesse essere necessario.


Intanto l’istituto centrale ha rivisto le proprie previsioni sull’inflazione dei prossimi anni. Per il 2022 e il 2023 il livello dovrebbe attestarsi al 2,2%, rispettivamente in calo e in aumento rispetto alle previsioni precedenti. Soltanto a partire dal 2025 ci si aspetta un calo al 2,1%.


La riunione di politica monetaria della BNS non ha provocato grandi scossoni al franco svizzero, anche perché l’esito era ampiamente atteso (soprattutto dopo le recenti dichiarazioni da falco del governatore Thomas Jordan).

Il cambio dollaro-franco () rimane sotto 0,9, non lontano quindi dal minimo di due anni toccato a quota 0,88 all’inizio di maggio, proprio sulla scia dei ripetuti segnali aggressivi della Banca Nazionale elvetica.
Il cambio rispetto all’euro () resta invece poco sopra la soglia di 0.98.

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