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Turchia, Lira sotto pressione per le elezioni: ballottaggio Erdogan-Kilicdaroglu

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Dalle elezioni dipenderà il future economico del Paese, appesantito dalle misure non ortodosse volute proprio da Erdogan e da una inflazione ancora al 43,7%

L’attesa per l’esito elettorale in Turchia ha creato apprensione tra gli investitori, spingendo la Lira turca nuovamente al ribasso rispetto al dollaro.

Il paese dovrebbe andare al ballottaggio il prossimo 28 maggio, visto che né il presidente Erdogan né il candidato dell’opposizione Kilicdaroglu si sono assicurati il ​​50% dei voti richiesto per vincere al primo turno. Erdogan ha sfiorato la soglia, arrivando al 49,4%, Kilicdaroglu si ferma al 44,9% (con forti contestazioni sulla validità dello spoglio in diversi seggi).

All’inizio però l’attuale presidente era largamente oltre il 50%, il che aveva fatto pensare a una sua vittoria netta al primo turno. Ma, man mano che affluivano i voti, le cifre sono cambiate. Tuttavia il partito del «Reis» manterrà la maggioranza in Parlamento.

Gli investitori stanno monitorando da vicino le elezioni perché da esse dipenderà il future economico del Paese, appesantito dalle misure non ortodosse volute proprio da Erdogan (prima fra tutte, i tassi bassi) e da una inflazione ancora al 43,7%.
Intanto il disavanzo pubblico è aumentato a 132,5 miliardi di lire turche, il triplo rispetto allo stesso mese dell’anno scorso.

La lira, che già si è già deprezzata del 5% da inizio anno, nelle ultime ore si era spinta oltre 19,7. Ci sono state segnalazioni di banche statali che sono intervenute per mantenere il tasso di cambio intorno a 19,65 per dollaro.
Parallelamente, le obbligazioni sovrane denominate in dollari emesse dalla Turchia sono diminuite drasticamente.

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