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ETF MERCATI EMERGENTI, quali sono e in che modo investire (anche con CfD)

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Guida agli ETF paesi emergenti, ovvero come investire sui mercati che hanno un grande potenziale di crescita

Una possibilità che qualunque trader deve come minimo prendere in considerazione, è quella di investire in ETF mercati emergenti.
Più in generale, si può dire che chi desidera investire in un portafoglio diversificato a livello globale, non può non considerare i Paesi emergenti.

In questo articolo parleremo dei modi più efficienti per investire in queste economie in via di sviluppo, e in special modo come incorporare nel proprio portafoglio gli ETF dei paesi emergenti.
Inoltre ti faremo vedere anche una TABELLA con i fornitori di CFD sui maggiori ETF Paesi emergenti.

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Ma andiamo per gradi…

Perché investire in ETF sui mercati emergenti

Gli emerging markets esercitano da sempre un grande fascino sugli investitori, perché presentano grandi opportunità di crescita a lungo termine.
Questo discorso oggi vale ancora più che in passato, perché sono i veri motori della crescita globale.

Lo dicono i numeri: i Paesi emergenti rappresentano la maggior parte del PIL mondiale (circa il 60%), e vi sono le sedi di alcune delle aziende più innovative al mondo, ma soprattutto – secondo un’analisi del Fondo Monetario Internazionale (FMI) – entro il 2050 il potere economico globale passerà dal G7 al E7 (ovvero Cina, India, Indonesia, Brasile, Russia, Messico e Turchia).

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Ben si comprende allora perché l’interesse dei trader di tutto il mondo si concentra su queste zone, e anche perché gli ETF mercati emergenti crescono in numero e in dimensione.

Gli ETF (Exchange Traded Fund) sono organismi di investimento collettivo del risparmio, le cui quote/azioni sono negoziate in borsa (esattamente come se fossero azioni di una qualsiasi società).

Quali sono i Paesi/mercati emergenti?

Quando si parla di mercati emergenti, bisogna anzitutto capire a quali Paesi si fa riferimento.
Un’idea la possiamo avere guardando l’immagine qui sotto, che illustra la mappa del mondo secondo le classifiche del MSCI (Morgan Stanley Capital International).

In base alle caratteristiche dei mercati di capitali locali, la MSCI distingue Paesi Sviluppati, Paesi Emergenti e Paesi di frontiera (tra questi ultimi vengono inclusi quei paesi che non hanno ancora requisiti per poter essere considerati emergenti).

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Come si può vedere, i mercati emergenti sono davvero tanti e sparpagliati in tutti i continenti.
Proprio questa ampiezza finisce per disorientare gli investitori, che si chiedono: “Dove posso investire? E soprattutto come posso investire nei mercati emergenti?”

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Come investire nei mercati emergenti?

Per un trader individuale è abbastanza complicato andare a fare investimenti DIRETTI in società che operano in questi Paesi, perché non si hanno abbastanza informazioni e comunque non sufficientemente tempestive per fare operazioni strategicamente efficaci.

C’è poi il pericolo di puntare su titoli azionari o obbligazionari senza però riuscire a realizzare un’efficace diversificazione. Inoltre alcune legislazioni locali possono porre delle barriere agli investitori individuali stranieri.
Insomma, il fai da te non è il percorso più facile (anche se si decide di operare tramite una società di intermediazione).

Ed ecco allora che anziché investire in modo diretto si può fare in modo INDIRETTO, tramite gli ETF mercati emergenti.

Questi fondi infatti acquistano una insieme diversificato di azioni o obbligazioni nell’universo dei mercati emergenti, così da costruire un portafoglio con determinati criteri di rendimento e rischio.
Infatti quando si investe in un ETF Paesi emergenti, è come se si investisse in un paniere di titoli. Si ha quindi indirettamente il modo di partecipare alla crescita di lungo periodo di queste economie, e ottenerne quindi i relativi ritorni economici.

Gli Indici di riferimento degli ETF

In generale gli ETF cercano sempre di replicare l’andamento di un particolare “sottostante”. Questo “sottostante” può essere uno specifico asset (come fanno ad esempio gli ETF sul petrolio), oppure una classe di investimento (ad esempio le obbligazioni di Stato), ma anche un segmento di mercato, una zona geografica oppure un Indice sintetico (ad esempio il FTSE MIB o il DAX30).

Gli ETF mercati emergenti seguono per lo più diversi tipi di Indici di Riferimento, cercando di replicarli in modo assolutamente fedele o quasi.
Gli Indici in sé non possono essere negoziati, comprati o venduti, possono soltanto essere sfruttati come riferimento dagli ETF.

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L’esempio: il MSCI Emerging Markets Index

Hai mai sentito parlare dell’indice MSCI Emerging Markets?
Questo indice venne lanciato dalla MSCI (Morgan Stanley Capital International (la stessa società che realizza la mappa che abbiamo visto all’inizio) per misurare la performance delle società a grande e media capitalizzazione di 26 Paesi dei Mercati Emergenti.
In pratica “fotografa” la situazione dei mercati azionari emergenti.

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Su questo indice si basano molti ETF, a cominciare dal famoso , che replica appunto l’andamento del MSCI Emerging Markets.

Altro esempio: il FTSE Emerging Markets

Oltre all’MSCI Emerging Markets, esiste anche il FTSE Emerging Markets (fatto dalla società FTSE). Anch’esso crea una mappa dei mercati emergenti, ma a differenza del MSCI per classificare un mercato come “emergente” oppure “di frontiera”, tiene conto anche della maturità politica dei vari Paesi.
Ne consegue che la composizione dei due indici è differente.

Finora ne abbiamo menzionati solo due, ma in realtà esistono tanti altri Indici di riferimento famosi che si applicano ai mercati emergenti, che ne misurano lo “stato di salute”. Ognuno di essi si focalizza su determinati aspetti (come ad esempio l’MSCI South Africa, l’MSCI Emerging Asia, l’MSCI Emerging Latin America).
Inoltre così come gli Indici sono molto numerosi, lo sono anche le società che propongono ai loro clienti gli ETF tematici: iShares, Schwab, PowerShares, Amundi, Lyxor, Xtrackers e altre ancora.
Per questo motivo esistono tantissimi ETF mercati emergenti tra cui poter scegliere.

RIASSUMENDO: gli Indici come MSCI, FTSE, IMI e tanti altri, misurano le performance di tutti i mercati emergenti o alcune delle loro parti (area geografica, settori, ecc).
Sulla base di tali indici, i fornitori di ETF (come iShares, Schwab, PowerShares, ecc) costruiscono i loro prodotti che di fatto “seguono” in modo più o meno assoluto l’andamento di questi indici.
Questi ETF vengono quotati in Borsa, e diventano così lo strumento più semplice a nostra disposizione per investire sui mercati emergenti.

ETF oppure CfD ETF?

Adesso entriamo più nel vivo del discorso, passando all’aspetto operativo.
Ci sono due modalità per investire concretamente negli ETF mercati emergenti.

Il primo è l’investimento diretto. Dal momento che questi ETF sono quotati in Borsa, si possono acquistare le loro quote con le stesse modalità di scambio di azioni e obbligazioni. Banalizzando il discorso: se una quota dell’ETF costa 100, basta che pago 100 e divento titolare di una quota.
In questo modo potrò trarre profitto dalla variazione di prezzo dell’ETF ma anche dai dividendi che vengono pagati dalle società che compongono l’Indice di riferimento.
Chiaramente, occorrono le disponibilità economiche per farlo.

Il secondo modo è tramite CfD (contratti per differenza), che hanno l’enorme vantaggio di essere alla portata di qualsiasi portafoglio.

Col contratto per differenza infatti io non compro materialmente una quota dell’ETF, ma investo una somma X (decisa da me) sul fatto che il suo prezzo salirà o scenderà nel tempo.
Posso così scambiare quantità personalizzate e molto ridotte di un determinato ETF, senza quindi essere vincolato alle dimensioni contrattuali più onerose che le banche o le SIM applicano.

Tabella fornitori CFD ETF sui mercati emergenti

A conclusione del nostro discorso, riportiamo adesso una tabella con molti ETF relativi a mercati emergenti, indicando sia il loro Indice di riferimento che il broker che consente di negoziare CFD su quello specifico ETF.
Chiaramente non si tratta di un elenco completamente esaustivo (di ETF mercati emergenti ce ne sono centinaia e centinaia), ma comunque è una buona base da cui cominciare.
Buon trading!

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