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PETROLIO, la fiammata finale smorza le perdite settimanali (-4%)

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Prima dei dati sul lavoro USA, i timori di una nuova accelerata della FED sul fronte dei tassi aveva accentuato i timori per la domanda di greggio

La fiammata di venerdì ha attenuato il calo settimanale del petrolio, che si avviava verso un -5% prima dei dati sul mercato del lavoro USA.

Nei giorni scorsi sul prezzo di e avevano pesato i forti timori di una nuova accelerata della FED sul fronte dei tassi di interesse, con conseguenti rischi al ribasso per la domanda di greggio, a causa dell’inevitabile frenata della crescita economica.


Il segretario generale dell’OPEC Haitham Al-Ghais ha fatto eco a tali preoccupazioni, affermando che l’indebolimento del consumo di petrolio negli Stati Uniti e in Europa potrebbe minacciare il mercato.

Il report sull’occupazione americana ha invece rimodellato parzialmente lo scenario.
A causa dei dati a tinte miste, nessuno può essere sicuro che la FED alzerà il costo del denaro di 50 pb a fine mese. Anzi, attualmente ci sono il 50% delle possibilità che la stretta possa essere di 50, e 50% che possa essere di 25 pb.


Il prezzo del è risalito a oltre $ 82 al barile, dopo un calo di tre giorni. Tuttavia, il benchmark internazionale rimane in calo di quasi il 4% questa settimana.
Stesso andamento per il , che risale verso 76,5, ma resta nettamente in rosso in questa settimana.

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