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Sterlina, marcia indietro sul dollaro per effetto dell’inflazione GB

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Il cambio GBPUSD è sceso sui minimi di un mese, e si sta avvicinando a quelli di inizio anno

La marcia della sterlina prosegue fiacca, dopo i dati sull’inflazione britannica più bassi delle attese (il tasso mensile è diventato negativo per la prima volta in un anno). Il cambio scivola così sotto 1.20, avvicinandosi sempre di più ai minimi di quest’anno.

I nuovi dati sull’IPC – resi noti mercoledì – hanno offerto un po’ di sollievo sul fatto che le pressioni sui prezzi potrebbero finalmente allentarsi, aumentando le possibilità che la Banca d’Inghilterra (ha alzato i tassi di interesse di 50 punti base all’inizio del mese) non avrà bisogno di perseguire una posizione politica più aggressiva, e potrebbe smettere spresto di alzare i tassi.
I mercati monetari stanno ora prezzando un picco del tasso di interesse del 4,55% entro settembre, rispetto al 4,69% prima del rapporto CPI.

La sterlina ha così perso quota rispetto al dollaro, che a sua volta è invece stato spinto dall’inflazione Usa che ha frenato meno delle attese. Il cambio è sceso sui minimi di un mese, e si sta avvicinando a quelli di inizio anno.
Il rendimento del Gilt a 10 anni del Regno Unito è sceso verso il 3,4%, dopo che ad inizio settimana aveva raggiunto il massimo di quasi un mese a 3,52%.

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