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Inflazione Usa rallenta a dicembre, l’EURUSD sale sui massimi da aprile 2022

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La prospettiva di una FED meno “falco” spinge il Dollar Index al ribasso verso la soglia dei 102,3, il minimo dall’inizio di giugno

Il dato molto atteso sull’inflazione USA non ha sorpreso i mercati, evidenziando una nuova frenata della corsa dei prezzi.
Questo ha finito per spingere al ribasso il dollaro, che scivola sui minimi di 7 mesi.

A dicembre il tasso di inflazione annuo negli Stati Uniti è rallentato per il sesto mese consecutivo al 6,5%. Si tratta del livello più basso dall’ottobre del 2021, in linea con le previsioni di mercato. Segue una lettura del 7,1% a novembre.


Frena la componente energia (7,3% contro 13,1% di novembre), e quella dei generi alimentari (10,4% vs 10,6%).
Rispetto al mese precedente, l’IPC su base mensile è sceso dello 0,1%, ed è il primo calo da maggio 2020. Le previsioni erano invece per una lettura piatta.

Questi dati confermano quindi che l’inflazione dovrebbe aver raggiunto il picco del 9,1% a giugno scorso, e nonostante rimanga ancora più di tre volte superiore all’obiettivo del 2% della Fed, consente alla banca centrale americana di guardare con minore aggressività al futuro.


La prospettiva di una FED meno “falco” spinge il al ribasso verso la soglia dei 102,3, il minimo dall’inizio di giugno.
Il cambio si affaccia verso quota 1,08, come non accadeva da aprile scorso. Sulla valuta unica c’è un certo slancio legato al fatto che la BCE, contrariamente alla FED, dovrebbe rimanere aggressiva almeno per un po’.

Nel frattempo, un altro rapporto ha mostrato che le richieste settimanali sono inaspettatamente scese al minimo di tre mesi, sottolineando un mercato del lavoro ancora teso.

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