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Dollaro ancora in calo, l’Index sui minimi da giugno

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Sul biglietto verde incidono la riapertura della Cina dopo due anni di politica zero-Covid e la prospettiva di una FED meno aggressiva

L’appetito al rischio e la prospettiva di una FED più morbida, hanno spinto il dollaro su livelli che non si vedevano da giugno scorso ( a 103).

La riapertura della Cina dopo due anni di politica zero-Covid ha dato linfa all’appetito al rischio, spegnendo ulteriormente il biglietto verde che pagava già i dati macro della scorsa settimana.


Da una parte i dati sul settore manifatturiero e sui servizi (deboli) hanno alimentato le preoccupazioni per una recessione, dall’altra il rallentamento della crescita dei salari ha confermato che l’economia inizia a patire questo scenario, aprendo così a una posizione di inasprimento meno aggressiva da parte della banca centrale statunitense.

Ora tutti gli occhi sono puntati sul rapporto CPI, previsto per giovedì, per ulteriori indizi sulla prossima mossa della Fed.


Nel frattempo, mentre il testa quota 103 per la prima volta dallo scorso giugno, l’ è salito oltre 1,07 come non succedeva dalla seconda settimana di gennaio, tornando ai massimi di sette mesi.

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