Giornata di meeting di politica monetaria per Romania e Polonia. Entrambi gli istituti hanno deciso di non ritoccare le loro rispettive politiche monetarie, come del resto era ampiamente previsto.
Nessuna sorpresa dalla NBP polacca
Come aveva già preannunciato nel meeting di dicembre, il Consiglio di politica monetaria della Narodowy Bank Polski ha mantenuto i tassi di interesse fermi all’1,50%, ed è probabile che non si muoveranno da questo livello per ancora diversi mesi.
Malgrado la recente frenata, l’economia polacca è solida e anche l’inflazione non desta preoccupazione, giacché dopo il temporaneo aumento atteso nei prossimi mesi, la Banca centrale ritiene che rimarrà vicina all’obiettivo.
Lo Zloty negli ultimi giorni ha mostrato una forte vitalità, toccando il livello più alto contro l’euro (EURPLN) dalla primavera del 2018 a quota 4,227.
Tuttavia, siamo ancora nel pieno test della solida resistenza posta a quota 4,23 come vediamo sulla piattaforma .
Romania: BNR ferma, il Leu anche
Anche il consiglio di amministrazione della Banca nazionale di Romania (Banca Nationala a Romaniei) ha deciso di mantenere il tasso invariato al 2,50%, dove si trova da maggio 2018, quando venne aumentato di 25 punti base (terzo aumento dei tassi nel 2018).
L’inflazione è aumentata del 3,77%, rispetto al 3,4% del mese precedente. A novembre la BNR decise di ridurre le previsioni sull’inflazione del 2019 al 3,8% dal 4,2% previsto ad agosto, al di fuori della sua fascia target dell’1,5-3,5%. BNR ha anche ridotto la sua proiezione per l’inflazione del 2020 al 3,1% dal 3,4%.
Sul fronte valutario, il Leu continua a negoziare in un intervallo ristretto contro l’euro (EURRON 4,77-4,78) mentre il cambio UsdRon – dopo i massimi pluriennali toccati in inverno – si è stabilizzato nella fascia 4-25-4,35.