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Rublo, altra scossa al ribasso. USDRUB sui massimi di aprile

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Sull’andamento del cambio USDRUB pesa anche la firma del decreto che vieta la vendita di petrolio e prodotti petroliferi russi con contratti con il ‘price cap’ del G7

Il supporto che il Rublo riceve dal periodo fiscale si è esaurito, e la valuta russa si è contratta in modo forte rispetto al dollaro.
Il cambio USDRUB è salito sopra i 72 rubli, prima di vivere una leggera correzione. Si tratta comunque dai massimi dello scorso aprile.

Allo stesso tempo l’andamento delle partite correnti – con le esportazioni che sono diminuite nella seconda metà dell’anno, mentre le importazioni hanno recuperato – mette sotto pressione il tasso di cambio del rublo.

Sull’andamento del cambio USDRUB pesa anche la firma del decreto che vieta la vendita di petrolio e prodotti petroliferi russi con contratti con il ‘price cap’ del G7 (quando comincerà però deve essere ancora determinato), nonché la ripresa della regola di bilancio dal gennaio 2023.

Il ministro delle finanze russo Anton Siluanov ha dichiarato ieri che il suo dipartimento potrebbe iniziare a vendere il rublo per la valuta cinese già a gennaio per ricostituire il National Wealth Fund, sulla base di una stima dell’attuazione mensile dell’obiettivo di entrate annuali di petrolio e gas di 8 trilioni di rubli.

Nonostante tutto, il rublo resta ben al di sopra del minimo storico di 150 toccato a marzo. Le sanzioni dall’Occidente hanno fatto precipitare la domanda russa di valute estere e le autorità monetarie hanno imposto commissioni elevate e tassi di interesse negativi sulle valute di stati ritenuti ‘ostili’, rimuovendo un vero mercato di valuta estera per i detentori di rubli.

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