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La tensione USA-Iran spinge le CRIPTOVALUTE. Ma Bitcoin non si smuove dal Fib61,8

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Dopo l'attacco USA a Baghdad, c'è stato un improvviso slancio delle valute digitali che hanno macinato grossi guadagni

Un venerdì brillante per il settore delle criptovalute ha spostato il bilancio settimanale da “leggermente negativo” a “molto positivo”. Soprattutto alcune di esse hanno piazzato con uno sprint importante, come e Bitcoin SV (BSV). Le due “cugine” del BTC hanno macinato guadagni sostanziosi (rispettivamente 8,9% e 15,8% settimanale). Anche per Monero (XMR) è stata una settimana proficua, con un 11% di guadagno che gli ha consentito di scavallare nuovamente quota 50$.
Quelle che non riescono a sfruttare il momento sono , e .

La corsa dopo il raid Usa a Baghdad

Il balzo delle criptovalute è stato immediatamente successivo alla tensione scoppiata in Medio Oriente, dopo l’assassinio del di alto rango dell’esercito Iraniano Qasem Soleimani. Questo evento ha innescato una esplosione di volatilità nel mercato delle digital currencies, spingendo il settore verso lauti guadagni.

Brilla Bitcoin Cash

Come detto, si è distinto , che è balzato quasi del 14% nel giro di 24 ore. Torna così la speranza che il 2020 sia più positivo rispetto alla seconda metà del 2019, quando si è assistito a un declino costante dopo il massimo toccato a quasi $ 500 l’estate scorsa.
Gli ultimi sussulti del BCH sembrano legati alla crescita della popolarità in regioni come il Venezuela, dove è accettato da più negozi e attività commerciali rispetto a Bitcoin.

Come possiamo vedere su , Bitcoin Cash ha infranto il livello di 195, che aveva funto da supporto/resistenza negli ultimi due mesi, e la speranza dei tori è che questo movimento possa essere il principio di una corsa verso i 250 dollari.

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Bitcoin SV

Anche Bitcoin SV (BSV) continua a guadagnare forza: +15,8% settimanale. Recentemente è diventato attraente per più minatori di criptovalute, con diversi nuovi pool che si sono uniti giacché pare che il mining di BSV è più redditizio del mining BTC.
Questa situazione è diventata più pronunciata dopo l’aggiornamento Quasar dell’anno scorso, e crescerà ancora di più con l’aggiornamento Genesis il mese prossimo.

Bitcoin imprigionato nel canale

Il dal canto suo sta continuando la sua marcia all’interno del canale compreso tra 6500-7700.
Una manciata di ore dopo le tensioni geopolitiche tra Stati Uniti e Iran, la criptovaluta più famosa è rimbalzata dai minimi delle ultime tre settimane a 6.900 punti, per risalire fino a 7.400 dollari, recuperando circa 500 dollari in poche ore.
Come vediamo sulla webtrader , continua il braccio di ferro tra compratori e venditori in prossimità del livello di Fibonacci 61,8%, attorno quota 7250.

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Ethereum e le altre

guadagna circa il 5%, tornando ad attaccare i 135 dollari, livello cruciale in ottica di medio periodo. L’ultimo assalto è fallito lo scorso 29 dicembre. ha completato a inizio anno un altro hard fork, Muir Glacier, un mese dopo “Istanbul” (7 dicembre) ma non ci sono stati grandi ripercussioni sui prezzi.

Anche si muove in territorio positivo del 5%. Guadagni più contenuti per , , mentre poco o nulla aggiungono e .
La delusione maggiore è però , che addirittura riesce a perdere terreno. Sembra quindi continuare quella deriva di debolezza che ha caratterizzato tutto il 2019 (-60%).

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