Prosegue il fiume di strette monetarie delle banche centrali di tutto il mondo. Nella serata di giovedì, la Banca del Messico ha alzato il suo tasso ufficiale di riferimento di 50 punti base, portandolo al 10,5%.
La decisione ha portato gli oneri finanziari al massimo mai registrato, segnando il tredicesimo aumento consecutivo dei tassi e aggiungendosi ai 650 punti base di aumenti dei tassi dall’inizio del ciclo di inasprimento della banca a giugno.
Cinque dei sei membri del consiglio hanno votato a favore della decisione, mentre un unico membro ha preferito un aumento più morbido di 25 punti base.
Banxico ha evidenziato la necessità di una politica più restrittiva poiché i prezzi core hanno continuato ad accelerare a novembre, con previsioni riviste al rialzo dell’inflazione core, che raggiungerà il picco nel quarto trimestre prima di rallentare il prossimo anno. Mentre le proiezioni indicano che l’inflazione complessiva sta rallentando, la banca centrale ritiene che tornerà al livello obiettivo del 3% solo entro il quarto trimestre del 2024.
La banca centrale ha anche preannunciato un altro aumento nella prossima riunione, sebbene il ritmo dipenderà dai dati disponibili.
Il peso messicano si è indebolito, visto che il cambio è salito oltre 19,7, avvicinandosi al massimo di sette settimane di 19,8 toccato il 12 dicembre.
Come vediamo sulla piattaforma , la coppia sta testando la trendline discendente che origina questa estate. Il recente superamento della EMA50 offre una sponda importante ai rialzisti.
Ad inizio dicembre invece la valuta centroamericana era scivolata sui minimi di oltre 2 anni e mezzo, con il cambio che aveva raggiunto quota 19,1.
Va detto che il peso messicano è una tra le poche valute ad essersi apprezzarsi rispetto al dollaro dall’inizio dell’anno. Secondo i policy makers messicani, gli alti tassi di interesse sono stati di grande supporto per il peso, che ha resistito quest’anno rispetto al dollaro.
