L’ultimo aggiornamento sulla produzione manifatturiera degli Stati Uniti ha soddisfatto gli investitori, e acceso i riflettori su alcuni ETFs tematici come .
La situazione dell’Etf XLI
Questo ETF replica un indice ponderato per la capitalizzazione di mercato delle azioni del settore industriale tratte dall’S&P500. Nel corso dell’anno l’ ha maturato un guadagno di 28.46% e tuttavia, dopo un primo trimestre ruggente, ha oscillato lungamente all’interno di un range compreso tra 72 e 79.
Quest’ultimo livello – testato diverse volte – è stato infranto solo a inizio novembre. Durante questo breakout i prezzi sono giunti sui massimi storici oltre quota 82,50, ma in seguito si è verificato un pullback che ha respinto le quotazioni a 79, come vediamo sulla piattaforma .
Da inizio di dicembre è partita però una nuova spinta rialzista, che ha portato l’ nuovamente oltre la soglia degli 80. La rottura del triangolo potrebbe fare individuare un primo target verso quota 86, quindi oltre i massimi storici che al momento non sono stati ancora eguagliati.
Da dove nasce l’ottimismo
A infondere un certo ottimismo, come detto sono gli ultimi dati sul settore manifatturiero, che rappresenta l’11% dell’economia a stelle e strisce. E’ infatti cresciuto dell’1,1% a novembre, dopo il calo di ottobre.
Anche la produzione industriale è cresciuta a novembre, dopo il ribasso dello 0,9% ad ottobre. Il rialzo è stato trainato principalmente dall’aumento della produzione di autoveicoli e componenti, dopo la fine dello sciopero nelle fabbriche della General Motors.
Il rimbalzo nel settore manifatturiero è arrivato come un attimo di respiro dopo una serie di deludenti rilasci di dati di produzione manifatturieri di recente. Inoltre, l’accordo commerciale tra Stati Uniti e Cina, può guidare le attività manifatturiere negli Stati Uniti. Inoltre, le preoccupazioni per il rallentamento della crescita globale sono diminuite in una certa misura.
