Il costo del denaro in Repubblica Ceca per adesso rimane congelato. E’ questa la decisione – ampiamente prevista dai mercati – presa dalla Ceska Narodni Banka che si è riunita mercoledì. Il tasso di interesse rimane al 2% (livello al quale si trova da maggio scorso), anche se la conferenza stampa del governatore Rusnok è stata relativamente “hawkish”, tanto da aumentare le probabilità di una mossa restrittiva il prossimo anno.
Corona Czk, rimbalzo fisiologico
Nonostante la view molto più restrittiva che accomodante, la Corona Ceca ha perso quota rispetto all’euro e al dollaro. Va tuttavia detto che si tratta di un rimbalzo anche fisiologico, dopo che la coppia appena ieri ha aggiornato i minimi di 6 mesi verso 25,4, come possiamo vedere sulla webtrader .
L’ è rimbalzato su quel supporto fortemente consolidato, che per la terza volta nell’ultimo anno e mezzo ha impedito (almeno per ora) agli orsi di far scendere il prezzo.
La valuta ceca si è deprezzata anche rispetto al dollaro ( a 22,90), dopo che ieri aveva aggiornato i minimi dallo scorso luglio verso 22,75.
CNB più falco che colomba
Per quanto riguarda la decisione della CNB, per adesso ha prevalso la linea dei consiglieri che temono l’incertezza sulle prospettive economiche interne.
Vi sono infatti prove di un indebolimento della crescita economica domestica. I sostenitori di una mossa restrittiva invece fanno leva su considerazioni monetarie e inflazionistiche. L’inflazione è al di sopra dell’obiettivo, e allo stesso tempo si ritiene che un leggero aumento dei tassi non possa rappresentare una grave minaccia per l’economia reale.
Ad ogni modo, la CNB ha preso tempo anche se il fronte dei “falchi” sembra avere più peso nella bilancia. Tuttavia, prima di un rialzo dei tassi, il Consiglio vuole essere sicuro che si tratterà di un aumento sostenibile, vale a dire che non sarà seguito da un taglio subito dopo.
