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Turchia, taglio dei tassi di 150 pb. USDTRY vicino al massimo record

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Questa sforbiciata chiude il cliclo di taglio dei tassi, avvenuto per complessivi 1000 pb

Arriva ancora una volta una mossa controversa da parte della Banca centrale turca, che ha tagliato il tasso di interesse di 150 punti base, portandoli al 9% nella riunione del novembre (minimi dall’agosto 2020).

Questo taglio chiude ufficialmente l’attuale ciclo di taglio dei tassi, cominciato a settembre 2021 sotto la forte pressione del presidente Erdogan, nemico giuraco dei tassi alti. Durante questo lasso di tempo, la CBRT ha effettuato tagli per complessivi 1000 pb, nonostante le situazione economica sugerisse di fare tutt’altro.

La Turchia infatti si trova a fare i conti con un aumento dei prezzi spaventoso, visto che l’inflazione ha superato l’85% in ottobre, la più alta dal 1998, in gran parte a causa dell’aumento dei costi di importazione di energia con una valuta sempre più debole.
Secondo la CBRT il processo di disinflazione verso l’obiettivo del 5% dovrebbe iniziare con l’ulteriore attuazione di misure di liraization che perseguono la stabilità della valuta e dei prezzi, oltre alla risoluzione del conflitto geopolitico.

La lira è crollata del 55% dall’inizio del percorso di taglio dei tassi della banca lo scorso anno per attestarsi ai minimi storici. Il cambio viaggia infatti su 18,6.
Intanto l’ultimo conto corrente è passato a un netto disavanzo, e il divario commerciale è quintuplicato rispetto ai periodi corrispondenti dell’anno precedente.

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