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PETROLIO, settembre è il quarto mese consecutivo in calo per Brent e WTI

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I crescenti timori su una flessione della domanda guidata dalla recessione globale, sono più forti di tutti gli altri driver del mercato

La prospettiva di una forte recessione continua a spingere al ribasso il prezzo del petrolio. Il mese di settembre di chiude per e con una perdita tra 8 e 10 punti percentuale (quarta perdita mensile consecutiva), mentre nell’ultimo trimestre siamo attorno al 20% in meno.

Alla fine di questa settimana, iI è scambiato al di sotto del livello di $ 86 al barile, mentre il rimane sotto gli 80 dollari.

I crescenti timori su una flessione della domanda guidata dalla recessione globale, sono più forti di tutti gli altri driver del mercato.
Nonostante l’AIE e l’OPEC rimangano alquanto rialzisti sui fondamentali, i persistenti venti contrari derivanti dall’aumento dell’inflazione e dalla contrazione delle condizioni finanziarie continuano a rappresentare un significativo rischio al ribasso per la domanda.

In aggiunta alle prospettive ribassiste, c’è la corsa del dollaro a penalizzare ulteriormente il prezzo di e , dal momento che la merce è denominata in dollari e quindi diventa più costosa per gli acquirenti con altre valute.

A frenare l’ulteriore discesa sono le preoccupazioni di ulteriori interruzioni dell’offerta dalla Russia. Hanno limitato le perdite anche la ripresa della domanda di petrolio dalla Cina e la prospettiva di ulteriori tagli alla produzione da parte dell’OPEC+.

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