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Sterlina ancora debole malgrado i dati sulle vendite al dettaglio

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La valuta britannica sconta i timori di una imminente recessione economica

Continua ad essere opaca la situazione economica nel Regno Unito. Il sentiment è offuscato principalmente dalle preoccupazioni per l’impatto che ulteriori aumenti dei tassi di interesse, per domare l’inflazione alle stelle, potrebbero avere sulla crescita economica.

L’inflazione nel Regno Unito ha raggiunto il 10,1% a luglio, un nuovo massimo da 40 anni e il tasso più alto tra le economie del G7.
Questo ha rafforzato le probabilità che la Banca d’Inghilterra aumenterà il costo del denaro di altri 50 punti base a settembre. I mercati finanziari valutano questa probabilità al 96%, sarebbe il settimo aumento consecutivo del tasso e spingerà i costi finanziari al più alto dal 2008.

La sterlina intanto annaspa. Il cambio è sceso al minimo di 4 settimane di 1,187 e si sta avvicinando ai minimi di 2 anni toccati qualche settimana fa.
Rispetto al biglietto verde americano, la valuta britannica ha ceduto quasi il 13% nel corso dell’anno (a gennaio il GBPUSD era a 1,35).

La buona notizia arriva dalle vendite al dettaglio, che nel Regno Unito sono rimbalzate inaspettatamente a luglio (+0,3%), sostenute dagli acquisti online.
Tuttavia la fiducia dei consumatori nel Regno Unito ha continuato a deteriorarsi in agosto, scendendo a un nuovo minimo storico a causa dell’aumento della pressione sul costo della vita e delle cupe prospettive economiche.

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