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PETROLIO, si sente forte il rischio recessione. Brent e WTI in orbita 100 dollari

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Intanto la richiesta di benzina degli Stati Uniti sta calando, nonostante la stagione estiva dei viaggi

I due benchmark del mercato petrolifero oscillano ancora attorno alla soglia dei 100 dollari al barile, con il Brent poco sopra ed il WTI qualche passo sotto.
Più precisamente, il greggio viene scambiato sui 96 dollari al barile, mentre il è su quota 104 dollari.

Il mercato continua a temere il crescente rischio di un rallentamento economico globale, che provocherebbe un brusco calo della domanda di greggio.
Intanto la richiesta di benzina degli Stati Uniti sta calando, nonostante la stagione estiva dei viaggi, a causa anche del prezzo record alla pompa. Diversi osservatori ritengono che l’inflazione della benzina abbia innescato un calo di quasi l’8%.

Gli investitori monitorano i problemi dal lato dell’offerta. Questa settimana il presidente Joe Biden non è riuscito a ottenere l’impegno dei leader arabi di pompare più petrolio. Gli Stati Uniti stanno lavorando a un piano per imporre un limite di prezzo al greggio russo volto a fare pressione su Mosca per l’invasione dell’Ucraina.


Dal lato dell’offerta si registra anche la notizia che la National Oil Corp libica ha annunciato la ripresa progressiva della produzione di greggio, dopo il blocco causa forza maggiore della scorsa settimana. Nel giro di pochi giorni, la Libia potrebbe tornare al livello normale di 1,2 milioni di barili al giorno.

Sul petrolio incide anche il periodo di forza del dollaro, che come noto tende a comprimere le quotazioni del greggio nei mercati internazionali.

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