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Messico, la Banxico aumenta il tasso al 7,75%. USDMXN sotto quota 20

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Si tratta del nono aumento dei tassi da giugno dello scorso anno. Adesso il costo del denaro si trova ai massimi da ottobre 2019

Con una decisione presa all’unanimità, la banca centrale del Messico ha alzato il tasso di riferimento di 75 pb al 7,75% (allineandosi così alla FED). La decisione era prevista dai mercati, a causa delle persistenti pressioni inflazionistiche derivanti dalla guerra Russia-Ucraina e delle prospettive di una politica monetaria più restrittiva a livello mondiale.
Quello deciso dalla Banxico è stato il nono aumento dei tassi, da quando il comitato monetario ha avviato il processo di normalizzazione a giugno dello scorso anno. Adesso il costo del denaro si trova ai massimi da ottobre 2019.

Per quanto riguada le prospettive, la Banxico ritiene che le pressioni sull’inflazione rimangono superiori alle attese, e per questo ha rivisto al rialzo le previsioni sull’inflazione primaria e l’inflazione core. Attualmente, il tasso di inflazione è sul massimo da 21 anni a 7,65%, inoltre nella prima quindicina di giugno ha raggiunto il 7,88% annuo, al di sopra la previsione di mercato del 7,7%.
Inoltre, si prevede che l’attività economica continuerà a riprendersi gradualmente durante il secondo trimestre del 2022. Tuttavia, la banca centrale ha sottolineato l’intenzione di continuare ad aumentare i tassi di interesse, anche adottando misure energiche se le condizioni lo richiedono.

Dopo la decisione monetaria della Banxico, il peso messicano è rimasto stabile a un massimo di 2 settimane: USDMXN poco sopra 20,00. La valuta del paese centroamericano è al quinto giorno di guadagni, ma non ha tratto eccessivo slancio dalla mossa della Banxico poiché era attesa.
Intanto il rendimento dei titoli di Stato a 10 anni è sceso al di sotto del 9%, il più basso in 2 settimane, seguendo un calo globale dei rendimenti dei titoli di Stato, dopo che gli elevati timori di recessione hanno portato gli investitori a fuggire verso asset più sicuri.

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