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Non Farm Payrolls migliori delle attese, un assist per la FED. Dollaro di nuovo in salita

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La crescita oltre le attese del lavoro e dei salari aumenta le possibilità che la Fed possa varare una stretta maggiore di 50 punti base

Il dato sul lavoro USA (Non Farm Payrolls) va oltre le aspettative, rialimentando le prospettive che la FED possa essere più aggressiva nel corso dei prossimi meeting.

Secondo il report del Dipartimento del lavoro, il mese scorso sono stati creati 390.000 posti di lavoro, oltre le attese di 328mila. Il dato di aprile è stato rivisto da +428.000 a +436.000, mentre quello di marzo è stato ridotto da +428.000 a +398.000.
Il tasso di disoccupazione è al 3,6%, il miglior dato dall’inizio della pandemia, con attese per un calo al 3,5%.
Crescono anche i salari orari medi – considerato un anticipatore delle future tendenze dell’inflazione – dello 0,31%, a 31,95 dollari; rispetto a un anno prima, sono aumentati del 5,24%.

La crescita oltre le attese del lavoro e dei salari aumenta le possibilità che la Fed possa varare una stretta maggiore di 50 punti base. Lo evidenziano i T-Bond, che mostrano prezzi in calo e tassi in rialzo. Il decennale segna +2,94%, e così si riavvicina al massimo del 2018 del 3,15% raggiunto a maggio.

Questo quadro sostiene il dollaro. Il risale verso 102,19. 
L’euro tratta in lieve ribasso contro il biglietto verde: di nuovo vicino la soglia di 1,07.

Ad alimentare il clima di incertezza sulle prossime mosse della FED, sono le recenti dichiarazioni del vicepresidente Brainard, che ritiene improbabile una pausa dell’attuale ciclo di inasprimento. Ma anche le dichiarazioni del presidente della Fed di St. Louis James Bullard, che ha osservato che è troppo presto per parlare di picco dell’inflazione.

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