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Russia, maxi sforbiciata (300 pb) dei tassi. L’USD-RUB vola oltre 60

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Deciso un taglio dei tassi di interesse dal 14 all’11% in una riunione straordinaria di politica monetaria

Il calo dell’inflazione (anche per via dell’apprezzamento del Rublo), consente alla Banca centrale russa di tagliare di nuovo i tassi di interesse di 300 punti base, portandoli dal 14 all’11%. Si tratta di un taglio più robusto di quanto i mercati si aspettavano.
Inoltre la CBR potrebbe effettuare ulteriori sforbiciate nelle prossime riunioni, se l’andamento dell’inflazione lo consentirà.

L’istituto centrale – che ha effettuato tagli per 600 punti base ad aprile  – ha svolto una riunione straordinaria di politica monetaria.
Si è resa necessaria perché l’inflazione sta calando, mentre il Rublo sta diventando fin troppo forte (e minaccia così la bilancia commerciale e le entrate fiscali).


Ad aprile l’inflazione annua ha raggiunto il 17,8%, tuttavia la stima più recente la vede al 17,5%, in diminuzione più rapida del previsto.
La Banca di Russia stima che l’inflazione annua scenderà al 5-7% nel 2023 e tornerà al 4% nel 2024. Per questo motivo mantiene aperta la prospettiva di una nuova riduzione dei tassi nelle prossime riunioni, a partire da quella che è in calendario il prossimo 10 giugno.

La mossa della banca centrale ha appesantito il Rublo. Il cambio USDRUB è tornato oltre la soglia dei 60.
Il rublo ha raggiunto il massimo di 7 anni di 54,8 all’inizio del mese, ed è la valuta con la migliore performance mondiale finora quest’anno. Tuttavia, il rally ha frenato quando la banca centrale ha iniziato ad allentare i controlli sui capitali e ha cominciato a tagliare il costo del denaro.

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