Per la prima volta da marzo 2020, l’indice del dollaro ha superato la soglia di 102. Il biglietto verde continua ad essere sostenuto dalle aspettative di un più rapido inasprimento della politica monetaria da parte della Federal Reserve, dopo che il presidente della Fed Jerome Powell ha chiarito la scorsa settimana che la banca centrale rimane impegnata a domare l’inflazione, attualmente ai massimi da 40 anni, aprendo a un aumento dei tassi di interesse di 50 punti base a maggio.
Gli investitori stanno anche monitorando il peggioramento della situazione COVID-19 in Cina, dopo che le autorità di Pechino hanno esteso i test dei virus alla maggior parte della città, sollevando preoccupazioni per un lockdown nella capitale.
Sullo sfondo rimangono inoltre le preoccupazioni per la guerra in Ucraina, con la Russia che lancia minacce sempre pià ardite ai Paesi occidentali.
Il guadagno più pronunciato del dollaro è stata nei confronti della sterlina, che è scesa a livelli che non si vedevano da giugno 2020 contro il biglietto verde.
Anche l’euro continua a indebolirsi rispetto alla valuta statunitense, con il cambio EURUSD che scende sotto di 1,064, aggiornando il minimo da due anni.

















