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Brexit, il rischio “no deal” si riduce. La sterlina ai massimi di novembre contro l’euro

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Il pound ha guadagnato terreno tanto contro il dollaro che contro l'euro. Il cross GBPUSD è schizzato oltre quota 1,300

E’ sempre la Brexit il vero driver della sterlina. Le ultime novità in arrivo da Londra hanno infatti dato una spinta alla valuta britannica, giacché l’ipotesi di una uscita traumatica dalla UE si è affievolita.
L’intesa con Bruxelles andrebbe raggiunta ben prima del 29 marzo, giorno dell’uscita ufficiale del Regno Unito dalla UE. Tuttavia la cancelliera tedesca Angela Merkel ha fatto intendere che la Germania sarebbe propensa a concedere altro tempo alla May per raggiungere un accordo.

Anche se la premier britannica dice che un rinvio non è un’opzione presa in esame, la timida apertura della Merkel ha fatto felici i mercati.
Ma lo ha fatto ancora di più il leader laburista Jeremy Corbyn, che a nome del suo partito ha chiesto formalmente di valutare l’ipotesi di un referendum-bis, pur di evitare le conseguenze del “no deal”.
Queste novità fanno capire ai mercati che l’interesse comune è di evitare un’uscita disordinata del Regno unito dalla UE, e che si lavorerà su tutti i fronti per scongiurare questo pericolo.

La reazione dei mercati ha premiato la sterlina. Il pound ha guadagnato terreno tanto contro il dollaro che contro l’euro. Il cross GBPUSD è schizzato oltre quota 1,300.
Nei confronti dell’euro (EURGBP) la sterlina è riuscita ad apprezzarsi fino ai massimi di aprile. Questa mattina la coppia ha infatti infranto al ribasso il livello 0,870 (fonte grafica broker ).

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E’ chiaro comunque che ogni minimo cambiamento di umore riguardo alla Brexit, continuerà a orientare il sentiment dei mercati. La speculazione sul divorzio tra Londra e Bruxelles rimarrà alta finché non si capirà se il rinvio della data di uscita (in calendario il 29 marzo) diventerà concreto oppure no.

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