Si apre la porta per un prossimo rialzo del costo del denaro in Corea del Sud. Stando alle parole del governatore Lee Ju-yeol, questo scenario potrebbe essere molto vicino.
Settimana scorsa la banca centrale ha lasciato fermo per l’undicesima volta di fila il costo del denaro. Il Consiglio per la politica monetaria della Bank of Korea, giovedì ha infatti deciso di lasciare invariato il tasso base all’1,50%. Ci sono però stati due voti favorevoli all’immediato rialzo dei tassi.
L’istituto ha evidenziato che la crescita economica interna dovrebbe rallentare al 2,7% sia nel 2018 che nel 2019 (rispetto al 2,9% indicato a luglio). Quindi molto meno rispetto alla crescita del 3,1% registrata nel 2017 e del 2,9% registrata nel 2016. A preoccupa è soprattutto l’escalation delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, che potrebbero incidere in modo forte sull’economia sudcoreana.
Hanno inoltre deluso le ultime cifre sui posti di lavoro: è sceso a 17.000 nel terzo trimestre, mentre tre mesi prima era stato di 101.000. La BOK prevedeva la creazione di 90.000 nuovi posti di lavoro.
Le buone notizie giungono però dalla solidità di esportazioni (che sono il principale motore economico del paese, e per questo preoccupa la tensione USA-Cina) e dai consumi costanti.
Circa l’inflazione, la banca centrale prevede che ci sarà un aumento dell’1,6% quest’anno e dell’1,7% l’anno prossimo, avvicinandosi così all’obiettivo del 2%.
A inizio di questa settimana, il capo della banca centrale della Corea del Sud – Lee Ju yeol – ha accennato a un futuro rialzo dei tassi nei prossimi mesi: “È necessario adeguare la politica monetaria accomodante (attuale) in modo da alleviare gli squilibri finanziari e avere un margine di manovra per affrontare i cicli economici futuri, se i rischi esterni al ribasso non incidono pesantemente sulla crescita economica e sull’inflazione. Attualmente la BOK mantiene la politica monetaria accomodante in quanto i rischi esterni aumentano le incertezze nell’economia e la pressione inflazionistica è bassa”.
Sotto il profilo valutario, il won aveva raggiunto il minimo di oltre un anno a 1146.26 lo scorso 11 ottobre sul dollaro (UsdKrw), ferito dalle tensioni commerciali USA-Cina e dai rialzi dei tassi più rapidi del previsto da parte della Federal Reserve statunitense.
Ha poi recuperato un po’ di terreno sul finire della settimana scorsa, sulla scia di un possibile ritocco dei tassi da parte della BoK a novembre. e di alcuni dati macro USA poco entusiasmanti.
