Lo stesso capo economista dell’Eurotower, Peter Praet, ha confermato che la Banca potrebbe valutare se ci sono le condizioni per l'uscita dalle politiche ultra-espansive.
La crescita dell’economia e dei salari del resto stanno stimolando l'inflazione alla marcia verso quel target agognato del 2%. C'è anche ci ha detto anche di più (Klaas Knot, membro olandese del board BCE): "L'acquisto di titoli di Stato non ha più un effetto positivo sull'inflazione", e anzi il QE sta per entrare nella fase in cui gli effetti negativi supereranno quelli positivi.
Beninteso, di sicuro la BCE non annuncerà mai apertamente la svolta a metà giugno, anche perché malgrado i passi in avanti l'inflazione non ha ancora centrato il 2%, perché la situazione politica italiana non è certo ancora stabile ma soprattutto perché le tensioni commerciali a livello globale potrebbero diventare pesanti. Tuttavia, al termine del meeting ci si attende di avere una prudente apertura rispetto alla fine del QE.
Ma è bastata solo questa prospettiva per mettere le ali all'euro. La coppia EurUsd è volata fino a 1,1774 guadagnando lo 0,50% e raggiungendo i massimi di 10 giorni, come possiamo vedere sulla piattaforma .

La valuta unica guadagna terreno anche contro le due valute rifugio per eccellenza, il franco svizzero (eurchf a 1,1600, +0,57%) e lo yen (eurjpy a 2119,57, +0,73%).
Viaggia in aumento anche la coppia EurGbp, che sale a 0.8777 (+0,37%).
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