Secondo i dati diffusi dal Dipartimento del Lavoro l’inflazione negli Stati uniti è cresciuta all’1,7%, ma al di sotto delle aspettative degli analisti (1,8).
Su base mensile invece l’indice dei prezzi al consumo è salito dello 0,1%, anche in questo caso al di sotto delle attese degli analisti.
I prezzi degli alimenti sono aumentati dello 0,2% in luglio dopo essere rimasti invariati nel mese di giugno, mentre i prezzi dell’energia sono diminuiti dello 0,1% dopo il crollo dell’1,6 per cento nel mese precedente.
Escludendo i prezzi del cibo e dell’energia, i prezzi di base dei consumatori sono ancora in calo dello 0,1 per cento in luglio, corrispondenti agli aumenti registrati nei tre mesi precedenti. Si prevedeva una crescita dello 0,2%.
Dopo questi dati, il dollaro ha perso terreno contro tutte le altre major nel pomeriggio, dal momento che il report meno solido del previsto sui prezzi al consumo ha aumentato l’incertezza tra gli investitori riguardo un aumento del tasso Fed entro la fine dell’anno.
Il cambio EurUsd è giunto nuovamente oltre quota 1,18, guadagnando oltre mezzo punto percentuale e confermando l’impostazione chiaramente rialzista della coppia, che ormai dura da diversi mesi (fonte grafica broker ).
Il biglietto verde scende anche contro la sterlina (cross GbpUsd +0,23%) mentre con lo Yen il rapporto di cambio rimane sostanzialmente stabile (UsdJpy a 109,07).