Malgrado una serie di dati economici non proprio entusiasmanti, lo Yuan continua a guadagnare terreno sul dollaro, giungendo al massimo di circa 15 mesi rispetto al dollaro, sotto quota 7,05.
A novembre le vendite al dettaglio sono aumentate dell’1,3%, in frenata rispetto a ottobre e molto meno delle stime di mercato del 2,9%. Ha rappresentato il più lento aumento annuale dal dicembre 2022. Questo dato sottolinea la persistente debolezza nei consumi, nonostante i programmi di sussidi ai consumatori in corso da parte di Pechino.
Anche la produzione industriale, cresciuta del 4,8% su base annua, ha evidenziato una frenata (era stata 4,9% nel mese precedente) ed è risultata al di sotto delle aspettative di mercato del 5%. Ha rappresentato l’aumento più tenue da agosto 2024. Nei primi undici mesi dell’anno, la produzione industriale è aumentata del 6%. Su base mensile, la produzione industriale è aumentata dello 0,44%.
Infine, gli investimenti in immobili fissi si sono contratti più del previsto, segnando il suo più profondo calo dal periodo pandemico. Inoltre il calo dei prezzi delle case è giunto al 29esimo mese consecutivo, oltre ad essersi intensificato nelle principali città.
Questo scenario rafforza le aspettative di ulteriori supporti fiscali e monetari all’inizio del prossimo anno. Tuttavia, lo Yuan ha guadagnato ancora terreno rispetto al dollaro statunitense. Il cambio scende infatti sotto 7,05, sostenuto dalle rinnovate promesse da parte delle autorità cinesi sulla stabilità valutaria e da un dollaro più debole dopo che la Fed ha tagliato i tassi di 25 punti base e segnalato una traiettoria meno aggressiva del previsto.
Quest’anno lo Yuan ha guadagnato quasi il 3,5% rispetto al dollaro, e si avvia al suo aumento annuale più forte dal 2020.
