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Cina, la PBoC non si dà fretta e congela i tassi. USDCNH al test della Ema50

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Intanto il governo di Pechino starebbe valutando nuove misure per sostenere il settore immobiliare in difficoltà

Per il sesto mese consecutivo il costo del denaro in Cina rimane invariato sui minimi storici. Al termine della riunione di novembre, la Banca Popolare Cinese (PBoC) ha infatti confermato al 3% il Loan Prime Rate (LPR) a un anno, riferimento per la maggior parte dei prestiti aziendali e delle famiglie, mentre resta al 3,5% il LPR a cinque anni, riferimento per i tassi dei mutui. Entrambi i tassi erano stati abbassati l’ultima volta di 10 punti base a maggio.


Si tratta di una decisione in linea con le aspettative del mercato, che giunge a seguito della decisione di lasciare invariato il tasso reverse repo a 7 giorni, tasso di riferimento principale.

Così, mentre il governo di Pechino starebbe valutando nuove misure per sostenere il settore immobiliare in difficoltà, la banca centrale sembra quindi non avere fretta di allentare ulteriormente la politica monetaria, nonostante i persistenti venti contrari interni ed esterni.


I dati macro della scorsa settimana hanno infatti mostrato che le vendite al dettaglio e la produzione industriale marciano al ritmo peggiore degli ultimi 14 mesi, mentre il PIL del terzo trimestre è cresciuto al ritmo più lento dal terzo trimestre del 2024. Anche la debolezza dei prestiti in yuan sono un segnale negativo.
La notizia positiva è invece l’allentamento delle tensioni commerciali sino-americane. 
Gli investitori stanno ora rivolgendo la loro attenzione ai dati PMI della prossima settimana per ulteriori approfondimenti sulle prospettive economiche della Cina. 


Trattandosi di una decisione attesa, la conferma dei tassi da parte della PBoC non ha inciso granché sull’andamento dello yuan. il cambio si è stabilizzato intorno a 7,11 e continua a viaggiare a ridosso della media mobile a 50 periodi, che sta agendo da resistenza. Se questo livello dovesse cadere, il cambio tra le due valute potrebbe salire fino alla prossima resistenza a 7,15, anche perché i mercati hanno ridimensionato le aspettative di un taglio dei tassi di interesse della Federal Reserve a dicembre.

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