La marcia al ribasso della Lira turca si arricchisce di un nuovo minimo storico rispetto al dollaro. Il cambio ha ormai raggiunto la soglia di 42, con una progressione che va avanti in modo pressoché costante dal 2021, quando il rapporto tra le due valute era 5 volte inferiore.
Dall’inizio dell’anno la lira turca ha esteso le sue perdite a circa il 18%.
Dal 2023, il nuovo team economico nominato da Erdogan sta portando avanti una strategia di svalutazione graduale della Lira, purché sia più contenuta rispetto all’andamento dell’inflazione (attualmente al 33,2%), in modo da mantenere un rendimento reale attraente per i mercati.
Avere una lira debole favorisce la competitività dei prodotti rispetto a quelli degli altri paesi, e spinge anche l’industria del turismo che è una voce molto importante dell’economia nazionale.
Per conservare lo stretto controllo della valuta, la banca centrale sta mantenendo una forte presenza nel mercato dei cambi, agendo attraverso istituti di credito commerciali sostenuti dallo Stato.
Allo stesso tempo, la CBRT agisce sul tasso di interesse per cercare di ridurre gradualmente l’inflazione, ma il mese scorso ha sorpreso i mercati con un taglio dei tassi di 250 punti base, abbassando così il costo del denaro al 40,5%. Giovedì prossimo ci sarà una nuova riunione, e il mercato si aspetta un taglio al 39,5%.
Finché la banca centrale manterrà il legame tra il ritmo dell’inflazione e il deprezzamento della lira, il cambio continuerà a registrare nuovi minimi storici. Ma ciò sarà possibile solo se la Banca Centrale avrà la forza sufficiente per garantire che questa svalutazione controllata non diventi pericolosa per la stabilità finanziaria del paese.
Inoltre la svalutazione rischia di riaccendere l’inflazione, ed è per questo che alcuni economisti ritengono che la CBRT potrebbe rallentare il deprezzamento controllato della lira.
