Nonostante il leggero ritracciamento di oggi, negli ultimi giorni sono arrivati importanti segnali tecnici per lo yen giapponese, sulla scia di nuovi dati macro e degli sviluppi internazionali.
Il cambio è infatti sceso verso 147 grazie a uno sprint di alcune sedute ed ha attraversato sia la media mobile a 200 periodi che quella a 50 periodi, inviando così un messaggio ribassista al mercato.
Nonostante persistano dei venti contrari derivanti dalle misure tariffarie statunitensi, lo yen ha ricevuto sostegno dalle speculazioni secondo cui la Banca del Giappone potrebbe riprendere la normalizzazione della politica entro la fine dell’anno. I mercati scontano una probabilità del 40% di un rialzo di un quarto di punto alla riunione di questo mese.
Intanto arrivano notizie confortanti dall’indice della fiducia dei consumatori giapponesi, salito a 35,3 a settembre rispetto al 34,9 del mese precedente, raggiungendo il livello più alto da dicembre 2024. Inoltre il sentiment tra i grandi produttori giapponesi è migliorato nel terzo trimestre, toccando il livello più alto dalla fine del 2024.
Lo yen ha ricevuto sostegno anche dalla maggiore richiesta di beni rifugio e dalla debolezza del dollaro USD (il viaggia ancora sotto 98), dopo lo shutdown del governo degli Stati Uniti che dovrebbe ritardare la pubblicazione dei dati economici chiave, tra cui il rapporto sui salari non agricoli di settembre, creando un clima ancora più incerto sui mercati.

















