Per la quinta riunione consecutiva, la Banca del Giappone ha mantenuto il tasso di interesse allo 0,5%, livello più alto dal 2008. Si tratta di una decisione ampiamente attesa dal mercato, che è stata approvata con un voto di 7 a 2.
L’istituto centrale inizierà inoltre a vendere le sue partecipazioni in fondi negoziati in borsa a circa 330 miliardi di yen all’anno e fondi comuni di investimento immobiliare a circa 5 miliardi di yen, segnalando ulteriori passi verso la normalizzazione della politica.
La BoJ ha scelto di mantenere un approccio cauto e attendista viste le incertezze derivanti dalla situazione politica interna (dopo le dimissioni a sorpresa del Premier) e dall’impatto dei dazi statunitensi. Inoltre le aspettative di inflazione sono aumentate e si prevede che l’IPC core aumenterà gradualmente.
Tuttavia, il consiglio di politica monetaria sottolinea la ripresa dell’economia nazionale grazie all’aumento dei consumi privati, anche se il clima di fiducia si è attenuato mentre le esportazioni e la produzione industriale sono rimaste modeste.
Nel frattempo, i dati hanno mostrato che l’inflazione core del Giappone è aumentata del 2,7% ad agosto, scendendo per il terzo mese consecutivo al minimo da novembre 2024.
Dopo la riunione della BoJ, lo yen giapponese è rimasto stabile rispetto al dollaro, con il cambio verso quota 147,8. Nei due giorni precedenti la valuta giapponese ha perso circa l’1%, mentre il dollaro si è rafforzato dopo che la Fed – pur facendo il primo taglio dei tassi del 2025 – ha segnalato una prospettiva meno accomodante del previsto.
Il cambio è tornato così a superare la media mobile a 50 periodi, inviando un messaggio rialzista a breve termine. Tuttavia a quota 148,6 c’è la media mobile a 200 periodi che agisce in qualità di resistenza.

















