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Dati cinesi deboli ma lo yuan tiene. USDCNH su 7,12

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Deludono sia le vendite al dettaglio che la produzione industriale

Arrivano nuovi segnali di difficoltà sull’economia cinese, visto che sia la produzione industriale che la crescita delle vendite al dettaglio hanno deluso le aspettative ad agosto. Ma la contemporanea debolezza del dollaro evita allo yuan di perdere terreno sul mercato valutario.

Secondo gli ultimi dati, le vendite al dettaglio sono cresciute solo del 3,4% ad agosto, il più lento degli ultimi otto mesi, mentre la produzione industriale è calata del 5,2%, toccando il livello più debole in un anno. La debolezza deriva da una domanda interna contenuta e dalla spinta di Pechino a frenare l’eccesso di capacità (per contrastare la deflazione).
Il tasso di disoccupazione invece è salito al massimo di sei mesi del 5,3%, mentre i prezzi delle nuove case hanno esteso il calo iniziato a maggio 2023, sottolineando la continua debolezza del mercato immobiliare.


Lo yuan si è stabilizzato a circa 7,12 per dollaro (), ma rimane in prossimità dei massimi di novembre che ha toccato settimana scorsa.
I mercati adesso aspettano la decisione sui tassi di riferimento per i prestiti da parte della PBOC e il meeting della FED che ci sarà a metà settimana (ci si aspetta un taglio di 25 pb).


Sull’andamento del cambio si riflette anche l’incertezza sul fronte geopolitico. Domenica i funzionari statunitensi e cinesi hanno aperto i colloqui a Madrid su questioni di sicurezza nazionale, commercio ed economia, con discussioni che hanno toccato anche la richiesta di Washington di disinvestimento cinese da TikTok e la richiesta di Trump agli alleati di imporre tariffe a Pechino finché importerà petrolio russo.

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