Dopo i forti guadagni di ieri, lo yen giapponese perde un po’ di terreno sul dollaro a seguito dell’ultimo Summary of Opinion della Banca del Giappone, che mostrano un approccio molto cauto riguardo possibili rialzi dei tassi nelle prossime riunioni.
Di recente la banca centrale ha mantenuto il tasso di riferimento allo 0,5%, ma ha segnalato l’apertura a ulteriori rialzi dei tassi. Tuttavia i responsabili di politica monetaria hanno sottolineato l’accresciuta incertezza nelle prospettive economiche, ribadendo che eventuali rialzi dei tassi dipenderanno dalla realizzazione delle sue proiezioni per la crescita economica e l’inflazione. Diversi membri del comitato di politica monetaria hanno sottolineato l’importanza di mantenere una posizione accomodante, viste le continue tensioni commerciali e i rischi geopolitici.
A proposito di dazi, il negoziatore Ryosei Akazawa dovrebbe recarsi per la settima volta negli Stati Uniti il 26 giugno per cercare di far rimuovere le tariffe volute da Trump.
Sul fronte geopolitico, nonostante la tregua tra Israele e Iran sembra reggere, i rapporti dell’intelligence hanno indicato che i recenti attacchi missilistici statunitensi hanno danneggiato solo parzialmente gli impianti nucleari iraniani, ottenendo soltanto un ritardo del programma ma non il suo definitivo blocco.
Questo scenario ha spinto lo yen giapponese oltre 145 per dollaro (USDJPY), riavvicinandosi al massimo di un mese toccato a inizio settimana oltre quota 146.
Nel frattempo il rendimento dei titoli di Stato giapponesi a 10 anni si è mantenuto intorno all’1,4%. La BoJ ha ribadito l’intenzione di ridurre gradualmente gli acquisti di JGB, con l’obiettivo di consentire ai tassi a lungo termine di essere più orientati al mercato.

















