L’esito elettorale in Canada al momento non ha inciso granché sul mercato valutario, dove il caddie resta attorno 1,385 rispetto al dollaro americano ().
Contro i pronostici di qualche mese fa, il Partito Liberale del primo ministro Mark Carney ha sconfitto i conservatori di Poilievre. Quest’ultimo è stato penalizzato dalla vicinanza politica a Donald Trump, che da mesi parla di annessione del Canada agli USA. Ciò ha reso queste elezioni quasi una prova di unità nazionale, favorendo il Partito Liberale.
Tuttavia il margine di vantaggio è relativamente ristretto, e questo renderà più complicata la vita del premier che potrebbe essere costretto ad aprile a una coalizione per portare avanti il suo governo. Per accordarsi con partiti più piccoli, probabilmente Carney dovrà prevedere impegni di spesa mirati e un aumento dell’indebitamento.
Allo stesso tempo, la decisione della Banca del Canada di mantenere un tasso di riferimento del 2,75% per timore di una recessione, ha escluso qualsiasi taglio significativo dei tassi a breve termine.
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Ad ogni modo, l’esito elettorale segna una forte spaccatura rispetto agli USA, accusati di “tradimento” proprio da Carney. Quest’ultimo ha simbolicamente evidenziato questa frattura scegliendo di fare il suo primo viaggio all’estero da premier in Europa, incontrando funzionari francesi e britannici.
Dopo un iniziale rafforzamento a seguito dell’esito delle elezioni, il Dollaro Canadese ha poi ceduto i guadagni. Il cambio resta attorno 1,385, sui minimi degli ultimi sei mesi.
Negli ultimi due mesi il dollaro canadese ha recuperato quasi il 5%, grazie soprattutto alla fuga dagli asset americani provocata dai continui cambi di rotta di Trump e dalle forti incertezze sulla tenuta dell’economia americana. Il rapporto tra le due valute ha tagliato al ribasso sia la Ema50 che la Ema200, inviando un messaggio fortemente ribassista al mercato. Tuttavia, l’area attorno 1,385 si sta dimostrando un forte supporto che ostacola ulteriori ribassi.
