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Dollaro Canadese CAD

Canada, la fiammata dell’inflazione turba la BoC. Ma l’USDCAD resta su 1,43

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Il cambio tra dollaro americano e canadese viaggia in range dalla fine dello scorso anno

I dati macro evidenziano una brusca fiammata dell’inflazione in Canada, che comunque non sposta granché il mercato valutario, dove il Loonie continua a marciare nell’intervallo 1,42-1,46 dove si trova ormai da dicembre scorso (cambio ).

A febbraio il tasso di inflazione annuale in Canada è salito al 2,6%, rispetto all’1,9% del mese precedente e al di sopra delle aspettative di mercato del 2,2%. Si del dato più alto in otto mesi, provocato soprattutto dalla fine dell’esenzione fiscale sulle vendite, che in precedenza aveva contribuito a contenere prezzi del cibo e della spesa.
Il CPI mensile è cresciuto dell’1,1%, contro le aspettative dello 0,6% e la precedente lettura dello 0,1%. Il dato core – quello preferito dalla BoC – ha accelerato al 2,7% su anno dal 2,1% a gennaio. Su base mensile, è aumentato dello 0,7%.


Questa crescita così forte ha intensificato le preoccupazioni per le persistenti pressioni sui prezzi, che potrebbero costringere la Banca del Canada a rivalutare il ritmo della sua strategia di allentamento monetario, dopo il recente taglio dei tassi di 25 pb. La BoC potrebbe prendersi una pausa, dopo aver ridotto i tassi dal 5% al ​​2,75% negli ultimi nove mesi.


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Mentre sul fronte internazionale proseguono i negoziati con gli Stati Uniti, che potrebbero portare alla riduzione graduale delle tariffe doganali, il mercato aspetta soprattutto la decisione monetaria della Federal Reserve (mercoledì), che dovrebbe lasciare invariati tassi di interesse nell’intervallo del 4,25%-4,50%.
Questo spiega il movimento lento del cambio , che resta attorno quota 1,43, sui minimi di tre settimane. Il rapporto tra le due valute sta continuando a oscillare attorno alla Ema50, evidenziando un clima di incertezza e volatilità, alimentato anche dall’andamento del petrolio (la principale esportazione canadese).

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