Le novità dal fronte commerciale continuano a orientare le mosse degli investitori, e consentono al dollaro canadese – dopo oltre una settimana di perdite rispetto all’omologo americano – di recuperare un po’ di terreno.
Le nuove tariffe statunitensi su Canada, Messico e Cina sono entrate in vigore, provocando rapide ritorsioni dal Canada e in Cina. Il primo ministro Justin Trudeau ha annunciato che il Canada risponderà applicherà un dazio del 25% sulle importazioni statunitensi per un valore di 30 miliardi di dollari.
Tali misure colpiranno inizialmente birra, vino, bourbon, elettrodomestici e succo d’arancia. Ma se Trump non ritirerà le sue tariffe entro i prossimi 21 giorni, allora il Canada imporrà tariffe aggiuntive su altri prodotti.
Nel frattempo, la Banca del Canada ha avvertito che una guerra tariffaria prolungata potrebbe tagliare la produzione canadese di quasi il 3% in due anni e “spazzare via la crescita” durante quel periodo.
Sul fronte valutario, il cambio si ferma verso 1,45, dopo aver guadagnato circa il 2% negli ultimi giorni. In questa zona di prezzo c’è una solida resistenza che ha favorito il rimbalzo del Caddie.
La situazione tesa sul fronte commerciale sta indebolendo il biglietto verde USD perché si teme il suo impatto sull’economia degli Stati Uniti e questo spingerebbe la FED a intervenire in modo più massiccio sui tassi, tagliandoli probabilmente tre volte nel 2025.
Probabilmente il guadagno dell’ deriva anche dal fatto che i mercati sono scettici sul fatto che le tariffe reciproche rimarranno in atto troppo a lungo, perché alla fin fine non conviene a nessuno.

















