Seduta contrastata per i listini azionari del vecchio continente, che monitorano i negoziati per creare un nuovo governo in Germania. Intanto la crescita dei salari area euro rilevata dalla BCE ha rallentato, spingendo così nuovi tagli dei tassi da parte della banca centrale europea. Intanto il presidente Trump torna all’attacco su chip e dazi, facendo schizzare l’indice della paura ai livelli più alti dell’anno.
Il Ftse Mib di Piazza Affari termina la giornata in rialzo dello 0,6% a 38.714 punti.
Si mettono in luce le banche, dopo un report di Morgan Stanley che ha rivisto al rialzo le stime sui principali istituti. Spiccano Mps (+5,3%), (+2,8%) e Banca Popolare di Sondrio (+2,7%).
Avanza Leonardo (+2,48%), dopo la notizia che il vincitore delle elezioni tedesche, Friedrich Merz, ha avviato colloqui con i socialdemocratici per approvare rapidamente una spesa speciale per la difesa pari a 200 miliardi di euro, il doppio di quello approvato tre anni fa.
Giornata negativa per Prysmian (-3,1%) e Moncler (-2,6%).
Le altre piazze Europee in chiaroscuro: Madrid chiude in progresso dello 0,79%, mentre il di Francoforte avanza dello 0,06%. Blando anche il di Londra (+0,09%) mentre sono in calo Parigi -0,49% e Amsterdam -0,5%.
Anche Wall Street è a tinte miste. Lo segna -0,43%, il +0,29% mentre il -1,00%.
