La settimana comincia con il piede giusto per le criptovalute, dopo una domenica di passione innescata dal flash crash da oltre 1500 dollari che ha riguardato Bitcoin. Per un po’ è tornata la paura di salutare di nuovo quota 10mila dollari, ma invece il mercato ha retto.
Bitcoin, niente paura
Dopo una bella volata che l’aveva condotto fino ai 12mila dollari – picco che non si vedeva da un anno circa – il prezzo di ha subito la pressione delle prese di profitto (con conseguente picco anche dei volumi, oltre 3 miliardi di dollari).
Questo pullback e la successiva risalita hanno riportato i prezzi a 11300, ovvero in prossimità del 23.6 Fibonacci costruito sul movimento ascendente tra fine 2018 e metà 2019. Questo livello va monitorato con attenzione, come base per eventuali nuovi slanci (fonte grafica ).
Il fatto che il abbia mantenuto la soglia degli 11mila dollari è un segnale di forza che spazza via anche le ultime ore movimentate, anche tenendo conto che nonostante il flash crash i guadagni settimanali sono stati del 16%. L’improvviso sell-off sembra quindi non aver cambiato il sentimento rialzista generale sul mercato.
Confermiamo quindi quanto detto pochi giorni fa: il consolidamento di oltre $ 11.000 e pochi significativi livelli di resistenza tra qui e $ 13.000, alimentano la possibilità che un’altra forte spinta potrebbe spingere il prezzo a livelli mai visti da oltre un anno.
Anche Ethereum resta tonico
Quanto è accaduto a Bitcoin domenica, ha coinvolto anche le altre crypto. Il flash crash ha riguardato anche Ethereum, che è scivolato dopo aver sfondato il muro dei 400 dollari (e fissato il massimo da luglio 2018). Poi sono scattate le prese di beneficio.
Il momento positivo di è legato alle notizie sul lancio di Ethereum 2.0 (che ha richiesto più tempo di quanto inizialmente pensassero gli sviluppatori), alla crescita nel settore DeFi, che ha superato tutti i record precedenti a 3,97 miliardi di dollari. Parallelamente, anche il mercato dei derivati ha registrato un boom.