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Dollaro Canadese CAD

BoC ferma sui tassi e molto prudente, l’USDCAD balza oltre 1,3150

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La Bank of Canada ha mantenuto il tasso chiave all'1,75%, riducendo le previsioni della crescita della propria economia

Con una decisione ampiamente attesa, la Bank of Canada ha mantenuto il tasso chiave all’1,75%. L’istituto guidato dal governatore Poloz ha mantenuto un approccio cauto, tendente all’accomodante.

Dollaro CAD in caduta contro l’USD

Sibito dopo il meeting di politica monetaria, la coppia USDCAD è balzata oltre quota 1,3150, guadagnando 60 pips e toccando i massimi da metà ottobre.
Questa quota porta la coppia nella zona che aveva funto da supporto a settembre e ora agisce come resistenza. Come vediamo sulla JForex di , siamo siamo in pieno test del ritracciamento 38,2% di Fibonacci.

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Bisogna ricordare che i mercati sono però in attesa della mossa della FED, che ci sarà a breve, e questo potrebbe cambiare gli scenari dell’USDCAD.

Le motivazioni della Bank of Canada

Nel decidere il percorso adeguato per la propria politica monetaria, la banca ha affermato che controllerà in che misura il rallentamento globale si diffonderà. A tal proposito si stima che la crescita globale dovrebbe rallentare al di sotto del 3% quest’anno – il ritmo più debole dalla crisi finanziaria del 2007-2009 – prima di salire nei prossimi due anni.

La BoC ha ridotto le proprie previsioni di crescita. Il PIL reale del 2019 è visto all’1,5% rispetto all’1,3% di luglio, si riducono anche le previsioni per il 2020 all’1,7% dall’1,9% e le previsioni per il 2021 all’1,8% dal 2,0%.
A pesare sulla crescita canadese sono l’incertezza commerciale, il continuo aggiustamento nel settore energetico e l’andamento di fattori temporanei che avevano favorito la crescita del secondo trimestreb (che aveva sorpreso in positivo).

La guerra commerciale

Riguardo alla guerra commerciale, la stima della BoC è che essa potrebbe tagliare fino all’1,3% il PIL globale (la stima di luglio era in calo dello 0,8%) e al 2,0% il PIL canadese (1,6% a luglio) entro la fine del 2021 in assenza di azioni di politica monetaria. “Gli investimenti e le esportazioni delle imprese potrebbero contrarsi nel secondo trimestre del 2019 prima di espandersi nuovamente nel 2020 e nel 2021.”

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