Torna l’appetito al rischio sui mercati, dopo che la Banca popolare cinese (PBOC) ha fissato il tasso medio a 7,0039, misura più alta del previsto.
La Banca popolare cinese spinge i mercati
Ad inizio settimana, l’istituto centrale aveva agevolato un sell off sullo yuan (la coppia è salita per la prima volta da un decennio oltre la soglia psicologica di 7,00), come risposta all’annuncio del presidente degli Stati Uniti Trump di imporre più tariffe sui beni cinesi. Questo aveva scatenato una forte avversione al rischio, sulla preoccupazione che la guerra commerciale USA-Cina si stesse intensificando.
Dati macro: bene export e surplus commerciale
A contribuire al maggiore ottimismo dei mercati, si sono poi aggiunti i dati macro che hanno mostrato un aumento a sorpresa delle esportazioni cinesi a luglio, nonché un miglioramento del surplus commerciale.
Le esportazioni cinesi a luglio sono aumentate del 3,3% rispetto allo scorso anno, a giugno invece avevano avuto una contrazione dell’1,3%. Il dato è stato migliore della stima di un calo del 2%. Come previsto, le esportazioni sono diminuite del 6,5% negli Stati Uniti.
Secondo l’Amministrazione generale delle dogane, l’avanzo commerciale è giunto a 45,05 miliardi di dollari a luglio, rispetto ai 27,5 miliardi dello stesso periodo dell’anno scorso. I mercati si aspettavano un surplus di 40 miliardi.
Lo yuan si stabilizza
Lo yuan oggi ha recuperato leggermente terreno, giacché il mercato ha colto l’intenzione della Pboc di stabilizzare il calo della valuta. La coppia è scesa a 7,060, come possiamo vedere sulla webtrader di .