Non accenna ad accelerare l’inflazione in Giappone. Secondo i dati diffusi dal ministero nipponico di Affari Interni e Comunicazione, i prezzi al consumo “core” sono rimasti stabili allo 0,9% annuo, ancora molto distanti dal target del 2% della banca centrale. I prezzi dell’area Tokyo del mese di gennaio – ritenuti un buon anticipatore delle tendenze future – sono calati allo 0,7%.
Il Giappone e il problema inflazione
La dinamica dei prezzi rimane quindi il problema maggiore che la Bank of Japan non riesce a risolvere, visto che invece la ripresa economica è forte e costante. Proprio per questo stanno emergendo delle forti divergenze di vedute riguardo la politica monetaria dell’istituto nipponico. Dalla lettura delle minute dell’ultimo meeting emerge infatti un certo nervosismo per le conseguenze che potrebbero derivare da un’eccessiva estensione temporale delle condizioni monetarie ultra accomodanti. Alcuni membri del board sarebbero ora propensi ad una stretta monetaria o comunque a un rallentamento degli acquisti di asset.
Tuttavia, il governatore Haruhiko Kuroda ha definito “inappropriato” parlare di exit strategy in un discorso tenuto a Davos (dove è in corso il World Economic Forum). Ha inoltre affermato che “c’è ancora un bel po’ di distanza per centrare il nostro target di inflazione del 2%”.
Conseguenze sullo Yen
Dopo il rilascio dei dati sull’inflazione, lo yen giapponese è salito contro il dollaro USA (il cross viaggia a 109,05 a -0,3%) ma ha perso terreno contro le altre valute più scambiate ( a 135,9 con un guadagno dello 0,2% mentre GbpJpy a 155,57 a +0,5%).