Il Giappone sta per chiudere l’anno con una ventata di ottimismo. I dati macro resi noti dopo Natale sono infatti positivi soprattutto sotto due aspetti: occupazione e inflazione.
La terza potenza mondiale economica è ufficialmente in ripresa.
Disoccupazione e inflazione in Giappone
Il tasso di disoccupazione è sceso ai minimi da 24 anni, al 2,7%. L’ultima volta che era stato registrato un dato simile fu nel 1993. Un dato positivo che si somma a quelli della crescita che si espande da 7 trimestri consecutivi, mai così bene da 16 anni a questa parte.
L’altro dato importante riguarda l’inflazione, che sta risalendo e non mostra cedimenti per l’undicesimo mese consecutivo. Secondo il report del ministero degli Affari interni e delle Comunicazioni, a novembre la dinamica dei prezzi al consumo fa segnare un +0,9%. Malgrado questo l’inflazione “core” (depurata delle componenti più volatili) segnala una crescita più modesta dello 0,3%. Ricordiamo che il target ideale della Banca del Giappone è del 2%.
Sul fronte valutario, lo Yen ha perso circa 2 punti percentuali contro Dollaro ed Euro nell’ultimo mese. Tuttavia negli ultimi giorni si è stabilizzato a quota 113.31 () e 134.74 ().
Malgrado questi dati incoraggianti, non ci sono molte aspettative riguardo l’avvio a breve di un percorso di normalizzazione da parte della Bank of Japan, che ha di recente confermato i tassi al -0,1% (ed anche l’aggressivo piano di espansione della base monetaria portato a 80.000 miliardi di yen l’anno – 596 miliardi di euro al cambio attuale).
Ricordiamo che a febbraio il mandato governativo di Haruhiko Kuroda scade e dovrebbe essere prolungato. Secondo quanto emerge dai verbali del meeting della Bank of Japan (BoJ) del 30 e 31 ottobre, la ripresa economica giapponese è buona ma ancora conserva dei fattori di incertezza.